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Villa d’Este: un percorso tra arte e storia

Voluta dal cardinale Ippolito II d’Este, nominato Governatore civile della città di Tivoli da papa Giulio III, Villa d’Este è un capolavoro rinascimentale dell’architettura italiana, inserita ufficialmente nel patrimonio UNESCO dell’umanità dal 2001. Secondo il primo progetto, sarebbe sorta in situ di un’antica villa romana, allo scopo di ringraziare il fondamentale contributo del cardinale d’Este nell’elezione al soglio pontificio di papa Giulio III. Villa d’Este: il capolavoro dell’architetto napoletano Pirro Ligorio La realizzazione di Villa d’Este fu un progetto affidato a Pirro Ligorio, architetto e antiquario già noto per la decorazione della loggia del Palazzo d’Urbino. Nonostante il progetto fin da subito monumentale, la sua realizzazione proseguì a rilento per diverse vicissitudini della curia: Ippolito II d’Este fu destituito causa dei cattivi rapporti con papa Paolo IV Carafa, ripristinato all’incarico solo cinque anni dopo da papa Pio IV. Nonostante i moltissimi artisti e artigiani che dovevano partecipare alla realizzazione del progetto, ci furono ritardi e incomprensioni anche con il Senato, che revocò il permesso di utilizzare il rivestimento di travertino della tomba di Cecilia Metella, lasciando quest’ultimo con la fascia inferiore priva del suddetto rivestimento. La villa venne finalmente inaugurata 12 anni dopo con la visita di papa Gregorio XIII, e i cardinali d’Este, nello specifico tre governatori, furono i primi proprietari della villa. Segue purtroppo un periodo di generale abbandono e deperimento di materiali, oltre alla perdita delle collezioni durante il periodo in cui la villa passò sotto giurisdizione asburgica. Dopo la prima Guerra Mondiale, Villa d’Este diventa ufficialmente proprietà dello Stato italiano, che provvede ai lavori di restauro e permette l’apertura al pubblico della villa, ad oggi il decimo sito statale più visitato in assoluto. Il giardino all’italiana di Villa d’Este, il più bello d’Europa Il giardino di Villa d’Este, ribattezzato il “giardino all’italiana” più bello d’Europa e simbolo del Rinascimento italiano dal punto di vista architettonico, è ciò che meglio rappresenta il progetto di Pirro Ligorio. Lo spazio verde si estende dalla facciata posteriore della villa e arriva all’ingresso del palazzo. Le terrazze e i dolci rilievi che caratterizzano l’area seguono lo schema tipico di una città romana: il terreno è stato delimitato dalle vecchie mura che Ligorio volle utilizzare come contrafforti per la realizzazione del terrapieno, mentre l’immensa mole d’acqua necessaria alle numerose e monumentali fontane che avrebbero adornato il giardino sarebbe stata attinta dall’Aniene. Di Ligorio infatti è anche il complesso progetto ingegneristico di una galleria sotterranea, lunga 600 metri, che avrebbe portato un sistema di tubature sotto la città di Tivoli capaci di attingere fino a 300 litri al secondo. Le fontane, alimentate in questo modo esclusivamente grazie alla pressione naturale dell’acqua e a una grande perizia logistica in fase di progettazione, danno origine a uno spettacolo di giochi d’acqua, cascate, polle e zampilli unico al mondo. La Fontana di Nettuno e la Fontana dell’Organo a Villa d’Este Tra le 50 fontane che è possibile ammirare nel giardino di Villa d’Este, la più scenografica è sicuramente la Fontana di Nettuno, imponente anche per quantità d’acqua necessaria al funzionamento. Gli zampilli generati dai giochi d’acqua si proiettano verso l’alto a notevole distanza, un progetto, per come lo vediamo oggi, di recente realizzazione. Autore della fontana, infatti, fu Attilio Rossi che, grazie a una notevole abilità unita al profondo rispetto per la precedente realizzazione, è riuscito a innestare il complesso idrico della Fontana di Nettuno su quello originale. L’intensità con cui l’acqua esplode in tutta la sua magnificenza è accompagnata da un lungo crescendo emotivo, tensione che accompagnata da un dolce fluire delle acque iniziale, per arrivare alla vivacità prorompente che caratterizza la parte più alta della fontana berniniana rivisitata. La Fontana dell’Organo Idraulico invece deve il nome a un elaborato sistema acqueo interno, che genera un suono melodioso quasi paragonabile a uno strumento musicale. L’organo idraulico, realizzato da Claude Vénard, si ispira a esempi dell’antichità: l’interazione tra acqua e aria produceva un suono melodioso, quasi un’armonia celeste. Si narra che il papa in persona, estasiato da un suono così unico e raro, abbia voluto sincerarsi che non ci fosse un suonatore d’organo all’interno della struttura della fontana. L’edificio, progettato anche in questo caso da Pirro Ligorio, anticipa il gusto Barocco che in una ventina d’anni sarebbe diventato tanto importante nel mondo artistico e architettonico del XV secolo. Grazie alla commissione del cardinale Alessandro d’Este, è ancora oggi possibile ammirare l’edicola del Bernini a protezione del meccanismo dell’organo idraulico. Visitare Villa d’Este a Tivoli, un complesso ricco di storia e meraviglia Il complesso di Villa d’Este, che comprende sia il palazzo che i giardini, ha la forma di un quadrilatero e occupa una superficie di 4,5 ettari. La villa è caratterizzata da una planimetria irregolare, dal momento che non fu modellata solo su una pianta di una villa romana preesistente, ma doveva inglobare anche alcune sezioni di un edificio monastico. L’architettura del palazzo, essenziale appena si scorge attraversando la parte esterna di Villa d’Este dedicata ai giardini, è caratterizzata da un lungo corpo principale di tre piani contraddistinto da cornici, file di finestre e padiglioni laterali. Una facciata uniforme interrotta da un’elegante loggia centrale, con due livelli e rampe di scale, firmate Raffaello da Firenze e databili al biennio 1566-67. Le stanze principali della villa sono disposte in file su due piani e si aprono sul giardino. L’appartamento privato del cardinale, composto da quattro stanze, si trova sullo stesso piano del cortile, mentre le sale di ricevimento, collegate sul retro da un lungo corridoio detto Manica Lunga si trovano al livello inferiore. Il giardino di Villa d’Este, che si sviluppa lungo due pendii scoscesi, si apre dal palazzo in una terrazza pianeggiante e disegna una forma che ricorda quella di un anfiteatro. La loggia del palazzo segna i due assi longitudinale e centrale del giardino, mentre altri cinque assi trasversali vanno a formare un asse centrale che parte dalla prospettiva fissa creata dalla villa. Un’opera dalla geometria peculiare e unica, dato che ogni linea immaginaria costituente uno degli assi termina in una delle maggiori fontane

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Un giorno libero durante la settimana? Si va in agriturismo

Per spezzare con i ritmi di tutti i giorni, tra lavoro, famiglia e abitudini quotidiane, è giusto trovare degli spazi di tranquillità anche durante la settimana e non solo nel weekend. Non può essere così frequente per chi lavora, ma staccare la spina in un giorno feriale presenta numerosi vantaggi, a partire dalla maggiore disponibilità delle strutture ricettive, e tra queste, l’agriturismo rappresenta una scelta ideale. Per chi abita o lavora nei pressi di Tivoli e Roma, l’agriturismo La Cerra è il luogo dove trascorrere un giorno libero da impegni, senza allontanarsi troppo dalla città, circondati dal benessere e dalla tranquillità dell’ambiente naturale. I paesaggi che circondano le colline dell’azienda agricola offrono l’opportunità di passeggiate rilassanti e il ristorante La Cerra, dove è possibile fermarsi per un pranzo o una cena, propone una cucina genuina, fatta di cose semplici e sapori della tradizione. In agriturismo il tempo scorre naturalmente, i ritmi frenetici della città diventano solo un ricordo e si riscopre la bellezza dei suoni e dei colori della natura. I vantaggi di una giornata in agriturismo durante la settimana Il piacere di una visita in agriturismo durante la settimana, è diverso dal weekend. La minore presenza di persone, consente di scoprire gli angoli più curiosi della natura, entrare in contatto con gli animali con maggiore confidenza, scoprire i sapori dei prodotti della terra e dell’allevamento realizzati nell’azienda agricola, ma soprattutto godere di spazi maggiori e meno affollati. Vi sembrerà di essere fuori dalla realtà, mentre tutti sono a lavoro, e sarà un piacere godere della natura e di una struttura organizzata, sia per il gioco dei bambini, se siete in  agriturismo con la famiglia, sia nel caso in cui vogliate dedicarvi allo sport, come la mountain bike o l’equitazione, approfittando di sentieri liberi. Non ultimo, durante la settimana, il vantaggio della cucina, perché il ristorante La Cerra, durante la settimana, propone un menù alla carta dal quale potrete scegliere tra le specialità della casa, con un’ampia scelta di prodotti di Cinta Senese. Taglieri di degustazione con prosciutto, capocollo, lardo e altri salumi, accompagnati da formaggi freschi e ricotta di mucca. Prodotti sani e genuini utilizzati anche per i primi, secondo la stagionalità. Tra i secondi, carni di Cinta Senese, con bistecche e salsicce alla griglia, accompagnate con verdure dell’orto. Il pranzo è completo con i dolci artigianali preparati in casa. Dedicarsi un pranzo in agriturismo durante la settimana è un’occasione esclusiva per vivere un giorno diverso, per interrompere la routine quotidiana. Il modo migliore per ritrovare l’equilibrio fisico e mentale e ripartire al meglio con gli impegni di sempre.

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Gli animali della fattoria didattica

Il cuore di una fattoria didattica sono gli animali, è con loro che vengono svolte buona parte delle attività per avvicinare bambini e ragazzi alla natura. Ma non si tratta solo di conoscere i ritmi e le abitudini di vita degli animali da fattoria, perché questo genere di attività offre, in più, un’esperienza nuova e di scoperta, fatta di emozioni che solo gli animali sono in grado di suscitare. E che i bambini, particolarmente ricettivi per via del loro approccio spontaneo e curioso alle novità delle esperienze, sanno apprezzare. Ma quali sono gli animali più apprezzati dai bambini in un fattoria didattica? Il primo fra tutti è l’asino, animale mansueto e socievole, amico dell’uomo, che al di là degli stereotipi che lo disegnano come animale testardo, adatto solo al lavoro agricolo, è tra i più adatti al contatto con i bambini. Il ritmo lento e il calore del suo manto trasmettono tranquillità ai bambini che li abbracciano con meraviglia. Con la sua calma, aiuta i ragazzi più timidi o con problemi relazionali ad aprirsi a una dimensione affettiva nuova. Attraverso la tranquilla accoglienza che ricevono dall’animale, i bambini sperimentano confidenza e fiducia, migliorando le relazioni anche con le persone e in contesti differenti. Il cavallo è un altro animale importante per stimolare un approccio comportamentale positivo da parte dei ragazzi all’interno di contesti sociali, inoltre, le passeggiate in sella ne stimolano e migliorano l’abilità motoria e l’equilibrio fisico. L’equitazione è l’unica attività che prevede l’uso sportivo di un animale e si pratica all’aria aperta, e durante la fattoria didattica è possibile sperimentare un primo avvicinamento a questa dimensione sportiva a stretto contatto con la natura. La visita di un centro equestre durante un percorso in fattoria, è utile anche per conoscere il lavoro e la cura di cui hanno bisogno tutti gli animali. Cura che richiedono non solo i cavalli, ma anche le mucche, ad esempio, che nella fattoria producono latte e formaggi, prodotti alimentari importanti, di cui i bambini, durante le attività educative che vengono proposte nella fattoria didattica, posso conoscere da vicino, sperimentando, ad esempio, la mungitura della mucca. Inutile sottolineare il valore che questo genere di esperienza dona ai bambini in relazione al loro approccio con la vita naturale e rispetto alla conoscenza dei prodotti che produce. Tra gli animali della fattoria didattica possiamo trovare anche le pecore, i maiali e i conigli. Senza escludere i volatili, che rappresentano una risorsa immancabile all’interno di una fattoria. Le galline ovaiole, i pulcini, le oche e i pavoni, offrono anch’essi un’idea più vera della natura, di cui bisogna rispettare i ritmi e il ciclo biologico. Vicino Tivoli, non lontano dalla vita di città, l’agriturismo La Cerra propone tutto questo, con percorsi per bambini e famiglie e per scolaresche, della durata di uno o due giorni. Qui, oltre a conoscere da vicino il mondo degli animali, i bambini possono partecipare a veri e propri laboratori, come quello di panificazione con il quale possono seguire tutto il processo di realizzazione del pane, dall’impasto alla cottura, fino alla tavola.

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La qualità dei prodotti di cinta senese. Sapori unici alle porte di Roma

La Cinta Senese, antichissima razza suina fino a pochi anni fa a rischio di estinzione, è da sempre nota per carni e salumi dai sapori caratteristici e inconfondibili. Le carni di Cinta Senese sono ricche di acidi grassi insaturi, in particolare Omega 3 e Omega 6, nutrienti fondamentali per un regime dietetico bilanciato. Inoltre, la distribuzione omogenea del tessuto adiposo dell’animale permette una diffusione organica degli aromi durante la speziatura, conferendo alla carne profumi straordinari. Il prosciutto crudo e i salumi di Cinta Senese Uno dei salumi più apprezzati è il prosciutto crudo di Cinta Senese, ottenuto grazie alla lavorazione della zampa posteriore del suino di età compresa tra i 14 e i 18 mesi. Riconoscibile grazie alla particolare forma della zampa lunga e sottile, la carne è salda e compatta, dal colore rosso bruno. Quando il prodotto è di qualità, il grasso ha la caratteristica colorazione bianco avorio, anche se non è raro che assuma una tonalità leggermente rosata. Il prosciutto di Cinta Senese viene prodotto ancora artigianalmente, attraverso una sapiente lavorazione che si conclude, dopo la salatura, con una stagionatura della durata variabile, dai 12 ai 18 mesi. La sapidità del salume non compromette i profumi che è possibile percepire durante la sua degustazione, come le note di nocciola e castagna. Aromi che sono ancora più intensi in un prodotto come il lardo di Cinta Senese: ottenuto dalla parte esterna del torace del suino, viene trattato con sale grosso e pepe nero dopo la rifilatura, e stagionato in ambiente a secco per circa 90 giorni. Dopodiché è possibile procedere all’aromatizzazione attraverso erbe come la salvia. Questo il motivo per cui risulta straordinariamente compatto e di poco spessore, non più di 4 cm, grazie anche al risultato dell’allevamento allo stato brado. Le carni di Cinta Senese, raffinata gastronomia del territorio laziale L’integrazione degli allevamenti di Cinta Senese DOP, dalle aree antistanti il territorio senese e le aree del Mugello, della Valdarno e della Maremma Toscana, ha permesso agli allevatori di beneficiare della filiera produttiva in via sperimentale anche in altre regioni, come il Lazio. È alle porte di Roma, più precisamente nel territorio della valle dell’Arcese, che è possibile gustare carni e salumi di Cinta Senese a Roma interpretate secondo il gusto della tradizione culinaria laziale. Presso l’Agriturismo La Cerra infatti è possibile assaporare alcuni piatti tipici re-interpretati per esaltare la qualità e gli aromi della carne di Cinta Senese, come i paccheri in carbonara di uova d’oca e pancetta di Cinta Senese croccante, una imperdibile variante della classica ricetta dal gusto deciso e ricercato.

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Gita fuori porta. Pranzo in agriturismo e passeggiate nella natura

Desideri trascorrere una giornata all’aria aperta, camminando nella natura, ma non sei un esperto trekker, e nemmeno troppo allenato? Cerchi un luogo vicino Roma dove fare sport e ristorare lo spirito con un ricco e gustoso pranzo con prodotti genuini e artigianali? L’agriturismo La Cerra può offrirti tutto questo. Diversi sono i percorsi segnalati, che si dipanano tra le colline, in cui sarà possibile camminare in tranquillità, immersi in un territorio ricco di vegetazione e con panorami eccezionali. I percorsi naturalistici dei Monti Tiburtini Il percorso più vicino all’agriturismo, è conosciuto, non a caso, come Sentiero La Cerra. L’ingresso si trova proprio in prossimità del parcheggio dell’azienda agricola, dove un cartello esplicativo indica un sentiero che, costeggiando il crinale con vista sui Valloni,  giunge fino alla sommità del Monte Sant’Angelo in Arcese. Una volta in vetta sarà possibile visitare i ruderi del tempio della Dea Bona, circondati da una vegetazione composta da valeriana rossa e fico selvatico. Il percorso non è particolarmente impegnativo e lascia il tempo per osservare con più attenzione la flora dei Monti Tiburtini, tra i quali primeggia la quercia, albero dal quale l’agriturismo deriva il proprio nome, in particolare dal quercus cerris, la quercia di cerro. Al Sentiero storico della Dea Bona, invece, si accede dal parcheggio di Monte Ripoli, non distante dall’agriturismo. Da qui, una piccola stradina, segnalata da alcune indicazioni, si congiunge al sentiero CAI n. 551. Lungo il percorso si incontrerà una faglia alta 30 metri chiamata “le roccette”, utilizzata come palestra di arrampicata dal CAI, più avanti si raggiunge lo Spacco della Lepre, una voragine molto profonda lungo la quale bisognerà fare attenzione nella passeggiata. Da qui si raggiunge il “valico dei cacciatori”, dove si congiungono i percorsi n, 551 a e n. 551 b. L’arrivo previsto è sempre in cima a Monte Sant’Angelo. La cima del monte, a partire dal valico dei cacciatori, può essere raggiunta anche partendo dalla Strada Pomata, percorrendo una mulattiera che si congiunge alla strada provinciale di San Gregorio in Sassola. Dal valico, il sentiero n. 551 condurrà direttamente ai ruderi del tempio della Dea Bona. Stessa cosa tramite il Sentiero Arcese, al quale si accede tramite una stradina che costeggia il cimitero di Ripoli. Il giusto ristoro dopo un’escursione nella natura Il dislivello dei percorsi supera di poco i 100 metri slm, e durano all’incirca un’ora. Più che di sentieri escursionistici, quindi, possiamo parlare di passeggiate naturalistiche che ben si prestano a una tranquilla gita fuori porta in compagnia di amici o della famiglia, con le quali rilassarsi prima o dopo un pranzo nel nostro agriturismo. Durante la settimana un ricco menù alla carta per scegliere tra i migliori piatti e prodotti proposti dallo chef, mentre la domenica un menù pensato per soddisfare una clientela numerosa con la prelibatezza di una ricca e variegata gastronomia.

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Monte Sant’Angelo e la valle dell’Arcese, le peculiarità del territorio

Monte Sant’Angelo è una delle alture appartenenti ai Monti Tiburtini, rilievi di modesta altitudine che abbracciano un’area pianeggiante in cui sopravvive ancora la pratica del latifondo agricolo, dove gli uliveti curati alle pendici dei monti si alternano a valli popolate da boschi rigogliosi. Ricco di sentieri ed itinerari escursionistici, Monte Sant’Angelo è una meta di sicuro interesse per campeggiatori, escursionisti e amanti del trekking, oltre a essere meta di notevole interesse storico-artistico e culturale. Le escursioni nella valle dell’Arcese e il Santuario della Dea Bona I sentieri e le escursioni della valle dell’Arcese sono davvero numerosi. Dal Sentiero Natura, percorso di peculiarità idrogeologiche interessante e dedicato a chi è appassionato di trekking, alla più mite Strada di Pomata, dedicata agli amanti del silenzio e della natura. Tra ruderi di antichi acquedotti romani e storiche ville residenziali in rovina, la Strada di Pomata era la meta preferita dai paesaggisti dell’800, che amavano ritrarre il panorama dell’agro romano fatto di olivi secolari, cespugli di ginestre e ampi prati dove pascolavano numerose greggi. Uno dei percorsi di maggiore interesse, inoltre, è sicuramente il sentiero della Dea Bona, escursione panoramica che offre spunti di interesse geologico, botanico e archeologico. Il percorso offre la vista del sito dove sono conservate le rovine del Santuario della Dea Bona, che proteggeva le sorgenti da cui avevano origine i più importanti acquedotti romani. Superato il valico dei cacciatori e continuando in salita sul crinale di Monte Sant’Angelo, è possibile arrivare in cima per ammirare i ruderi del Tempio, dopo un percorso costellato da piccoli boschi e radure dalle indimenticabili viste panoramiche. L’agriturismo La Cerra e la genuinità della cucina laziale Tornando indietro sul crinale di Monte Sant’Angelo, è possibile sostare e pernottare presso l’Agriturismo La Cerra, agri-campeggio situato in una pineta con vista sui Castelli Romani, attrezzato per ospitare anche tende e camper. Una tappa obbligata per gustare le prelibatezze del territorio dell’agro romano, caratterizzato da una cucina raffinata ma tradizionale. Fiore all’occhiello di una produzione agro-alimentare che rispetta l’integrità del territorio, è l’allevamento di cinta senese nel vicino bosco di Cerri, antichissima razza di suini allevati già in epoca etrusca. Il ristorante propone una cucina laziale accanto a degustazioni di prodotti biologici, rigorosamente di produzione propria, come miele e formaggi. Tutte le carni bovine, caprine e suine servite a tavola provengono esclusivamente dagli allevamenti dell’azienda, regalando a chi è appassionato di buona cucina un’esperienza gastronomica indimenticabile a base di prodotti locali, uniti a vere e proprie esperienze di vita contadina. È infatti possibile, in determinati periodi dell’anno, partecipare alla vendemmia, alla raccolta delle olive e alla mungitura, o al progetto “Fattoria Didattica” con attività ludico educative dedicate ai bambini.

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Sport all’aria aperta vicino Roma: Il Cross Country

Tra gli sport all’aria aperta, l’equitazione è il migliore per sentirsi in contatto con la natura, e non solo perché è l’unico in cui è presente l’utilizzo sportivo di un animale, ovvero il cavallo, ma anche perché passeggiando o andando al galoppo, si possono percorrere strade e territori da cui sono spesso esclusi altri mezzi di spostamento. La campagna romana è un ambiente ideale per praticare equitazione, ampi spazi erbosi e collinari o spianate interrotte da piccoli ruscelli facilmente attraversabili, in cui galoppare liberamente. Tra i Monti Tiburtini, non lontano da Roma e ancor meno da Tivoli, l’equitazione è uno sport molto apprezzato e la presenza di numerosi maneggi ne è la testimonianza. È proprio in questi luoghi che oltre alle classiche lezioni o passeggiate a cavallo, i cavalieri possono cimentarsi in uno sport equestre che richiede una maggiore conoscenza e preparazione atletica, ma in grado di aggiungere ancora più divertimento alle escursioni a cavallo. È il Cross Country, sport che consiste in una competizione in velocità articolata su un percorso con ostacoli che simulano impedimenti naturali, come tronchi di alberi caduti, muri, laghetti ed altro, in cui è fondamentale l’allenamento, la concentrazione e una piena sinergia tra cavaliere e cavallo. Nel centro equestre dell’agriturismo La Cerra è possibile scoprire questo sport guidati dal tecnico responsabile, Carlo Avanzati, Tecnico F.I.S.E. di Equitazione di Campagna di II Livello con specializzazione in Cross Country, e che insegna da anni questo sport in cui cavaliere e cavallo sono uniti da un reciproco sentimento di fiducia e coraggio. Il centro equestre è aperto agli aspiranti cavalieri tutta la settimana, per una scuola che insegnerà oltre a cavalcare in sicurezza, anche a gestire il cavallo a terra, dalla pulizia al sellaggio. Staccare dai ritmi frenetici della città è possibile all’agriturismo La Cerra, alle porte di Roma, scegliendo un’escursione a cavallo di uno o due giorni per immergersi totalmente nei suoni e nei colori della natura ai piedi degli Appennini. A disposizione dei cavalieri box per cavalli e ampi Paddock con capannina, arena in sabbia con illuminazione, selleria e spazi per il lavaggio dei cavalli. Tanti servizi e comodità anche per chi volesse fermarsi per un weekend soggiornando nei cottage o nel campeggio. La Cerra è un agriturismo con produzione propria di  prodotti gastronomici di alta qualità, provenienti da propri allevamenti di bestiame tra cui spicca la Cinta Senese, ottimi da assaporare dopo una giornata all’insegna dell’equitazione.

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Caratteristiche di una ricotta di mucca artigianale

La ricotta è un latticino prodotto con il siero del latte che si separa, al momento della cagliata, dalla coagulazione della caseina durante il processo di produzione dei formaggi. Il suo nome deriva dal latino recoctus, ovvero cotto due volte, e si riferisce alla seconda cottura cui viene sottoposto il siero. Alla temperatura di 80-90°, con il coagulo di alcune proteine contenute nel latte, precisamente l’albumina e la globulina, affiorano in superficie dei fiocchi cremosi che vengono raccolti e sistemati in cestelli forati, chiamati “fiscelle”, da cui è facilitata l’uscita di liquido in eccesso, e che donano alla ricotta la sua tipica forma conica. Prodotta in tutte le regioni d’Italia, la ricotta è molto comune e può essere consumata fresca, gustando la sua pasta morbida e compatta, più o meno saporita,  connotata da una cremosità che sa di latte. La ricotta stagionata, invece, è ottima da grattugiare in scaglie su un buon piatto di pasta al sugo. Latte di mucca per ricotte magre e buone Le proprietà organolettiche di una ricotta variano a seconda del latte che viene utilizzato, così come il suo apporto calorico. Sicuramente la ricotta di mucca è più magra rispetto alle altre ricavate da latte di pecora o di bufala, soprattutto se prodotta con tecniche naturali e senza l’aggiunta di panna o di latte intero. Noi dell’agriturismo La Cerra, produciamo ricotta derivata dal latte di mucca di razza Bruna Alpina che alleviamo nella nostra fattoria. Cresciute nelle migliori condizioni di vita e con tecniche tradizionali, le nostre mucche seguono un’alimentazione naturale e producono un latte che contiene il 4,2% di grassi e il 3,46% di proteine. Percentuali decisamente più base rispetto agli omologhi commerciali disponibili nei supermercati, e che rendono la nostra ricotta preferibile per la genuinità della sua produzione e per la leggerezza a tavola, che nulla toglie al gusto e al sapore di questo eccezionale latticino. Da noi è possibile assaggiare una ricotta di mucca fresca e artigianale, realizzata secondo tecniche che ne valorizzano le proprietà nutritive e la qualità. A tavola, nel ristorante, è possibile degustare una selezione di formaggi e latticini prodotti dalla fattoria. Scegliendo come antipasto un tagliere di formaggi accompagnati da miele e mostarde o da ottimi salumi di Cinta Senese, sempre prodotti nella nostra azienda agricola. Tra Roma e Tivoli, un posto unico in cui provare il gusto di prodotti naturali e genuini, circondati da un paesaggio suggestivo e rilassante.

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I bambini e il rapporto con la natura e gli animali

Accade spesso che puntando ad una visita scolastica educativa e formativa per i bambini, si punti alla visita di una fattoria. L’obiettivo è mettere a stretto contatto i ragazzi con la natura e gli animali. Animali ovviamente in libertà, tra pascoli, boschi e zone incontaminate. La fattoria didattica è un luogo dedicato a bambini e ragazzi, in cui la conoscenza dell’ambiente agricolo e della vita degli animali che lo abitano costituisce un importante momento di apprendimento della vita naturale. Le fattorie didattiche creano un ponte tra la vita di città e la vita di campagna. Offrono ai bambini un’esperienza diretta della dimensione rurale, diffondendo la conoscenza e il rispetto per il ciclo di vita e produttivo della natura, con percorsi di partecipazione attiva nelle mansioni che solitamente si svolgono in fattoria. Il contesto ambientale e culturale di una fattoria permette ai bambini di confrontarsi con una dimensione in cui il tempo viene scandito dal ciclo della natura, da cui provengono i suoni e gli odori che li circondano, donando ai piccoli ospiti un’oasi di tranquillità in cui dedicarsi ad attività educative estremamente coinvolgenti. Gli agriturismi e le aziende agricole sono strutture attrezzate in cui è possibile trovare attività di fattoria didattica in cui portare i bambini per una giornata a contatto con la natura, alla scoperta dei prodotti della terra e per vedere da vicino come vivono gli animali. E sono proprio questi ultimi la risorsa più importante di una fattoria didattica, soprattutto nelle attività che si rivolgono a bambini che soffrono di disturbi comportamentali o che hanno bisogno di superare traumi affettivi ed emotivi. I benefici del rapporto dei bambini con gli animali Il rapporto tra bambini e animali instaura canali di comunicazione differenti in cui il linguaggio del corpo e la gestualità, insieme alla percezione rassicurante e calda trasmessa dal corpo e dal pelo degli animali, e al ritmo lento e tranquillo del loro passo, aiuta i bambini a sentirsi particolarmente a proprio agio. Stimolando una percezione del mondo e delle cose fatta di pensieri positivi. Tra gli animali che meglio assolvono a questa funzione ci sono senz’altro asini e cavalli. Laboratori e attività creative Lo svolgimento di attività tipiche della vita in fattoria didattica roma, tra cui la produzione di prodotti artigianali, coinvolge i bambini con divertimento e ne stimola capacità manuali e operative. Sotto la guida di educatori specializzati, vengono svolti laboratori di panificazione per impastare, cuocere e mangiare il pane fatto con le proprie mani, di mungitura delle mucche e di avvicinamento al mondo dei cavalli. Vicino a Roma, a due passi da Tivoli, l’agriturismo La Cerra propone una fattoria didattica unica nel suo genere vicino Roma. Un agriturismo in collina, affacciato su panorami bellissimi, in cui gli animali vivono liberamente, allevati allo stato semi brado e secondo un’alimentazione naturale. Diversi sono i programmi educativi, pensati per i bambini da La Cerra, da svolgere in una o più giornate durante i giorni feriali. Per chi lo desidera è possibile organizzare un percorso didattico su misura per gruppi, includendo il pernottamento nelle nostre strutture ricettive.

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